Manoscritti e Libri antichi ed.2021-22

 

 

23 aprile 2022. Dal manoscritto al libro a stampa (Barbara Maria Scavo)

Questa sezione si propone di illustrare il processo formativo del manoscritto come manufatto librario, con la conseguente rivoluzione avvenuta in seno alla trasmissione e veicolazione dei testi scritti, dei documenti e delle opere classiche, che raggiunse il suo culmine con l’avvento della stampa.

Si passeranno in rassegna gli elementi bibliografici e biblioteconomici in materia di codici e libri antichi; in particolare, il modulo verterà sull’analisi dei manoscritti medievali e moderni, sia nel loro aspetto codicologico, sia relativamente alla catalogazione secondo il modello descrittivo elaborato dall’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico).

Si analizzerà il caso specifico della collezione libraria del sacerdote Giuseppe Locatelli, priore della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, lasciata in dono alla Biblioteca Civica A. Mai, presso cui fu vicebibliotecario e direttore, comprendente anche una consistente raccolta di musica a stampa e parte del suo carteggio, acquisiti dalla Civica successivamente.

 

30 aprile 2022: Visita alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano (mons. Federico Gallo)

La lezione condotta presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, a cura del Direttore, sarà l’occasione per visionare alcuni esemplari manoscritti e libri antichi, ivi conservati, con la possibilità a seguire di visitare liberamente la Pinacoteca.

La Biblioteca Ambrosiana, fondata dal cardinale Federico Borromeo il 7 settembre 1607 ed inaugurata l’8 dicembre 1609, fu tra le prime a consentire l’accesso a chiunque fosse in grado di leggere e scrivere. Venne concepita dal fondatore come un centro di studio e di cultura: egli volle infatti che fiorissero in essa altre istituzioni come il Collegio dei Dottori (1604), la Pinacoteca (1618), l’Accademia del Disegno (1620).

Ricca di oltre un milione di stampati (tra cui migliaia di incunaboli e cinquecentine), quasi quarantamila manoscritti (tra cui il celeberrimo Codice Atlantico e alcuni tra i più importanti manoscritti esistenti al mondo) in italiano, latino, greco, arabo, siriaco, etiopico, copto, cinese (e molte altre lingue), dodicimila disegni (di Raffaello, Pisanello, Leonardo e altri illustri maestri), ventiduemila incisioni e altre rarità (mappe antiche, manoscritti musicali, pergamene e papiri), la biblioteca si presenta come una delle più importanti a livello mondiale.

Già il Cardinal Federico la volle con una impronta multiculturale e orientata al dialogo: egli infatti scriveva che anche i libri appartenenti a culture e fedi diverse dalla cristiana possono a noi recare diversi giovamenti e farci venire in cognizione di molte cose belle e giovevoli molto.

La peculiare ricchezza dei testi relativi alla filosofia, alle teologie cristiana e delle altre religioni (in primis Islam ed Ebraismo), alle diverse letterature antiche e moderne rende l’Ambrosiana un vero e proprio “scrigno” nel quale si può incontrare la ricerca del Vero che ha appassionato da sempre l’animo umano, sotto ogni sole e durante ogni epoca.

 

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