Pubblicazioni – Paolo Cavalieri

“Qui sunto guelfi et partiales nostri”, comunità patriziato e fazioni a Bergamo fra XV e XVI secolo, Milano, Unicopli, 2008.

Autore

Paolo Cavalieri (Bergamo 1978), laureatosi in Storia presso l’Università di Milano, ha successivamente conseguito il dottorato di ricerca in “Storia. Storia della società europea in età moderna” presso l’Università di Torino. Dall’ottobre 2007, grazie ad una borsa di studio per il perfezionamento all’estero, conduce una ricerca sui patriziati della Germania meridionale presso la Friedrich-Alexander-Universität di Erlangen-Nürnberg.

Profilo dell’Opera

Ad inizio Quattrocento il ceto dirigente bergamasco si presentava ancora come un’entità lacerata, con i principali consortati filo-milanesi polarizzati attorno alla potente famiglia Suardi e quelli fedeli a Venezia raccolti intorno al nucleo originario composto dai casati guelfi dei Colleoni, Bonghi e Rivola. L’appoggio fornito da queste ultime alla Dominante nel corso delle sanguinose guerre contro i Visconti assicurò favori, ricchezze e il controllo pressoché completo della vita amministrativa cittadina, ma la crisi apertasi in seguito alla disfatta veneziana di Agnadello segnò una drammatica inversione di rotta. Dopo un convulso decennio in cui le gerarchie all’interno della cinta urbana vennero più volte messe in discussione, il definitivo ritorno della città sotto Venezia favorì la formazione di un patriziato animato da comuni ideali aristocratici, che seppe in breve tempo riprendere le redini degli organi istituzionali. Alle famiglie mercantili non restò quindi altra scelta che omologarsi al sentimento dominante, reinvestendo in bone proprietate i proventi derivati dalla mercanzia, per non scomparire dalla scena politica locale.

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