Tesi – Valentina Fornoni

Il palazzo espiscopale di Bergamo. Forme e funzioni dal Medioevo ad oggi.

Autore

Valentina Fornoni, nata a Bergamo il 13 febbraio 1992 e diplomata presso il Liceo Classico Statale Paolo Sarpi di Bergamo nel 2011, ha proseguito gli studi presso il Politecnico di Milano, dove nel febbraio 2015 ha conseguito la laurea di primo livello in Scienze dell’architettura, con una tesi intitolata «La ristrutturazione ottocentesca del Palazzo Roncalli di Chignolo: un’aggiunta al catalogo di Simone Cantoni» (relatori: prof.ssa M. Resmini, prof.ssa A. Scotti).

Nel 2015 ha frequentato il corso di lettura di documenti d’archivio di età medievale e moderna tenuto presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo dal dott. Sandro Buzzetti e dalla dott.ssa Claudia Musto.

Nel novembre 2016 ha pubblicato sulla rivista ticinese «Il Cantonetto», n. 5-6, pp. 248-262, il saggio «Il progetto per il palazzo Roncalli di Chignolo d’Isola. Simone Cantoni in terra bergamasca». Nel settembre 2017 ha presentato la sua tesi di laurea triennale presso l’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, che ha avuto un esito editoriale sugli «Atti dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo», vol. LXXX, pp. 271-291: «Palazzo Roncalli a Chignolo d’Isola. Un’aggiunta al catalogo di Simone Cantoni».

Nel giugno 2018, con un progetto di ricerca relativo alla storia costruttiva della Torre dedicata ai Caduti all’interno del complesso del Centro Piacentiniano di Bergamo, ha vinto il premio di studio Mauro Gelfi bandito dal Museo delle storie di Bergamo, con il sostegno del Lions Club Bergamo Colleoni, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, e l’Associazione Amici del Museo Storico di Bergamo, con il patrocinio del Comune di Bergamo.

Nel luglio 2018 ha conseguito con lode la laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Milano in Storia e critica dell’arte con una tesi intitolata «Il palazzo episcopale di Bergamo. Forme e funzioni dal Medioevo ad oggi» (relatore: prof. F. Scirea; correlatore: prof.ssa M. Resmini).

Attualmente si occupa di una ricerca finalizzata alla realizzazione di un censimento degli edifici della città di Bergamo dotati di decorazione in prospetto eseguita nel XX secolo, per il progetto “Arte in vista” promosso dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo.

Abstract

La ricerca si è occupata della ricostruzione degli spazi abitativi del palazzo episcopale di Bergamo dal tardo Medioevo ai primi anni Duemila.

Per i primi secoli di vita dell’edificio non è possibile stabilirne l’articolazione, poiché lo spoglio delle pergamene conservate presso l’Archivio Storico Diocesano di Bergamo consente soltanto di individuare la presenza di alcuni ambienti sulla base del loro impiego.

I primi rilievi del palazzo risalgono al XVII secolo e sono conservati presso la Biblioteca del Museo Correr di Venezia. Si tratta di due planimetrie che mostrano lo stato di fatto del primo piano redatte a qualche anno di distanza. Tale situazione non sembra subire grandi modifiche nel secolo successivo, che tuttavia rappresenta un momento significativo nella vicenda del palazzo, poiché sono state riscoperte nei depositi dell’Archivio Storico Diocesano di Bergamo le tavole di un progetto non realizzato, redatto dall’architetto Adriano Cristofali nel 1749, che prevedeva la demolizione del preesistente episcopio per fare spazio alla facciata per la basilica di Santa Maria Maggiore, e la costruzione di un nuovo e monumentale palazzo più a nord, in affaccio diretto sulla piazza della cattedrale.

Sarà solo ai primi del Novecento con il vescovo Radini Tedeschi che verrà portata a compimento la costruzione di un nuovo episcopio, posto alle spalle dell’aula battesimale, a nord-ovest rispetto al preesistente palazzo, che verrà destinato agli uffici della Curia, e privato del braccio dei servizi, che ostruiva la vista dalla piazza del nuovo edificio.

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